L'associazione rende note due intercettazioni contro la compagnia.
Il Codacons chiede il blocco delle navi della Costa Crociere. Dopo aver rivelato al pubblico stamattina in una conferenza stampa due intercettazioni inedite. Una sulle porte stagne delle navi. L’altra sulle boccole. Entrambe malfunzionanti.“Alla luce di queste intercettazioni, la cui gravità appare chiara e lampante, stiamo preparando una richiesta alle autorità competenti, affinché siano avviati controlli straordinari sulla sicurezza delle navi da crociera operanti in Italia, in attesa dei quali, però, tutte le imbarcazioni da crociera devono essere bloccate, come forma di tutela dei passeggeri”.
La prima intercettazione
La prima intercettazione telefonica è una conversazione tra Paolo Mattesi, capo gestione sicurezza/head of safety management e Massimo Garbarino (Comandante di navi Costa), relativa alle porte stagne, della quale si riportano i passaggi più importanti:
G: E soprattutto, queste porte stagne che abbiamo noi, che sono con quelle di quella cazzo di ditta che, belin, e da mettere in prigione prima del sottoscritto che avrà fatto qualche belinata ..
M: (Ride) ...
G: Devono mettere loro che certificano le navi, (impreca - n.d.f.)!..
M: Dai, lasciamo perdere, sono dei. .. san dei pa ... quindi ...
G: (Impreca ~ n.d.L) belin! Come cazzo le autorizzano! Perchè .. perchè queste porte stagne qua, la tenuta ce l'hanno come una baberna! Dopo due anni è già da cambiare! ... C'è l'aria! ..
La seconda
La seconda intercettazione (ascoltala), riguarda invece una conversazione tra l’avvocato Cristina Porcelli dell'ufficio legale di Costa Crociere e l’ingegner Paolo Parodi, ispettore tecnico, nonché Fleet Superintendent dell'unità di crisi di Costa Crociere. I due dialogano genericamente su una nave di prossima uscita dai cantieri. Alla nave è stata riscontrata un'anomalia ad una "boccola". Poi convengono che potrebbero ovviare facendo delle false prove a mare; in caso di prove reali, infatti, la boccola rischierebbe di bruciarsi e la nave dovrebbe rientrare in cantiere. E in questa intercettazione esce fuori anche il nome della Costa Concordia. Ecco alcuni passaggi chiave della conversazione:
c: no, no, ma volevo solamente chiederti una cosa a tecnica, la nave ce la possono
anche consegnare con la boccola che si surriscalda e va male?
P: eh ... . non è mai rosso e bianco in queste cose ...
C: ecco
P: cioè, se una boccola brucia assolutamente no, la nave va con un solo asse, ma
dipende tutto da come fai le prove a mare, se le prove a mare […]
C: no. a me. ti dico. quello che interessa capire è che Fincantieri mi arrivi ... il giorno
della consegna eh ... hum ... cioè se io posso accettare una nave con una boccola che ha un problema oppure se ... cioè voglio dire, il RINA mi mette la dichiarazione il
[incomprensibile) ... ecco, ti rigiro la domanda
P: ma RINA ... RINA fa tutto quello che vuole FINCANTIERI […]
P: .. . una consegna, quindi, puoi decidere di fare delle prove a mare severe, quindi zig zag eccetera eccetera eccetera eccetera, quindi a quel punto, o la boccola si ribrucia o la boccola va bene
P: quindi se .. se .. se .. . va bene va bene finito il discorso, se si ribrucia, la nave deve ritornare in bacino
C: ho capito, ho capito
P: però puoi anche decidere di fare delle prove a mare non severe, se tu prevedi che nei prossimi ...
C: va beh ... que ... quello è un aspetta ...
P: guarda ... guarda ... e no io, secondo me andrà a finire così, che faran delle prove a mare finte
C: ah .. va beh .. quello non è un problema ...
P: perchè è interesse di tutti fare delle prove a mare finte […]
P: Forse non è manco interesse Costa, anzi secondo me non ha assolutamente manco interesse Costa andare a fare delle pro ve severissime eh ... eh .. eh ...perdiamo anche due croci .. due settimane di crociera
C: certo, chiaro.
P: quindi magari, lui dice va beh ..facciamo delle prove tanto che la nave può superare i prossimi sei mesi
C: certo
P: tanto che la nave fa la crociera a velocità limitata, quindi diciamo va beh, invece
che farlo andare a centoquarantasei giri, facciamolo andare a centotrentasei, Facciam le prove ....
C: va bene okay. chiaro
P: tieni presente che questo è già successo con una nave, ce la siamo presi con la ...con la prescrizione di classe che non poteva superare il .... che se non sbaglioera il Concordia
c: perfetto, va bene Grazie Paolo grazie mille.
“Ha sbagliato il timoniere”
Ma un altro aspetto clamoroso è emerso oggi dalla conferenza del Codacons: la ricostruzione eseguita dal professor Bruno Neri, perito dell’associazione che segue tutte le fasi del procedimento a Grosseto, evidenzia come un errore di manovra commesso dal timoniere (di madrelingua indonesiana e che guidava la nave al momento del naufragio) sia stato sottovalutato dai tecnici nominati dalla Procura, poiché se il timoniere avesse eseguito correttamente l’ordine del comandante Schettino, l’impatto con gli scogli si sarebbe potuto evitare.
Una perizia che concorda con le tesi della difesa del comandante Schettino.
Il Codacons chiede il blocco delle navi della Costa Crociere. Dopo aver rivelato al pubblico stamattina in una conferenza stampa due intercettazioni inedite. Una sulle porte stagne delle navi. L’altra sulle boccole. Entrambe malfunzionanti.“Alla luce di queste intercettazioni, la cui gravità appare chiara e lampante, stiamo preparando una richiesta alle autorità competenti, affinché siano avviati controlli straordinari sulla sicurezza delle navi da crociera operanti in Italia, in attesa dei quali, però, tutte le imbarcazioni da crociera devono essere bloccate, come forma di tutela dei passeggeri”.
La prima intercettazione
La prima intercettazione telefonica è una conversazione tra Paolo Mattesi, capo gestione sicurezza/head of safety management e Massimo Garbarino (Comandante di navi Costa), relativa alle porte stagne, della quale si riportano i passaggi più importanti:
G: E soprattutto, queste porte stagne che abbiamo noi, che sono con quelle di quella cazzo di ditta che, belin, e da mettere in prigione prima del sottoscritto che avrà fatto qualche belinata ..
M: (Ride) ...
G: Devono mettere loro che certificano le navi, (impreca - n.d.f.)!..
M: Dai, lasciamo perdere, sono dei. .. san dei pa ... quindi ...
G: (Impreca ~ n.d.L) belin! Come cazzo le autorizzano! Perchè .. perchè queste porte stagne qua, la tenuta ce l'hanno come una baberna! Dopo due anni è già da cambiare! ... C'è l'aria! ..
La seconda
La seconda intercettazione (ascoltala), riguarda invece una conversazione tra l’avvocato Cristina Porcelli dell'ufficio legale di Costa Crociere e l’ingegner Paolo Parodi, ispettore tecnico, nonché Fleet Superintendent dell'unità di crisi di Costa Crociere. I due dialogano genericamente su una nave di prossima uscita dai cantieri. Alla nave è stata riscontrata un'anomalia ad una "boccola". Poi convengono che potrebbero ovviare facendo delle false prove a mare; in caso di prove reali, infatti, la boccola rischierebbe di bruciarsi e la nave dovrebbe rientrare in cantiere. E in questa intercettazione esce fuori anche il nome della Costa Concordia. Ecco alcuni passaggi chiave della conversazione:
c: no, no, ma volevo solamente chiederti una cosa a tecnica, la nave ce la possono
anche consegnare con la boccola che si surriscalda e va male?
P: eh ... . non è mai rosso e bianco in queste cose ...
C: ecco
P: cioè, se una boccola brucia assolutamente no, la nave va con un solo asse, ma
dipende tutto da come fai le prove a mare, se le prove a mare […]
C: no. a me. ti dico. quello che interessa capire è che Fincantieri mi arrivi ... il giorno
della consegna eh ... hum ... cioè se io posso accettare una nave con una boccola che ha un problema oppure se ... cioè voglio dire, il RINA mi mette la dichiarazione il
[incomprensibile) ... ecco, ti rigiro la domanda
P: ma RINA ... RINA fa tutto quello che vuole FINCANTIERI […]
P: .. . una consegna, quindi, puoi decidere di fare delle prove a mare severe, quindi zig zag eccetera eccetera eccetera eccetera, quindi a quel punto, o la boccola si ribrucia o la boccola va bene
P: quindi se .. se .. se .. . va bene va bene finito il discorso, se si ribrucia, la nave deve ritornare in bacino
C: ho capito, ho capito
P: però puoi anche decidere di fare delle prove a mare non severe, se tu prevedi che nei prossimi ...
C: va beh ... que ... quello è un aspetta ...
P: guarda ... guarda ... e no io, secondo me andrà a finire così, che faran delle prove a mare finte
C: ah .. va beh .. quello non è un problema ...
P: perchè è interesse di tutti fare delle prove a mare finte […]
P: Forse non è manco interesse Costa, anzi secondo me non ha assolutamente manco interesse Costa andare a fare delle pro ve severissime eh ... eh .. eh ...perdiamo anche due croci .. due settimane di crociera
C: certo, chiaro.
P: quindi magari, lui dice va beh ..facciamo delle prove tanto che la nave può superare i prossimi sei mesi
C: certo
P: tanto che la nave fa la crociera a velocità limitata, quindi diciamo va beh, invece
che farlo andare a centoquarantasei giri, facciamolo andare a centotrentasei, Facciam le prove ....
C: va bene okay. chiaro
P: tieni presente che questo è già successo con una nave, ce la siamo presi con la ...con la prescrizione di classe che non poteva superare il .... che se non sbaglioera il Concordia
c: perfetto, va bene Grazie Paolo grazie mille.
“Ha sbagliato il timoniere”
Ma un altro aspetto clamoroso è emerso oggi dalla conferenza del Codacons: la ricostruzione eseguita dal professor Bruno Neri, perito dell’associazione che segue tutte le fasi del procedimento a Grosseto, evidenzia come un errore di manovra commesso dal timoniere (di madrelingua indonesiana e che guidava la nave al momento del naufragio) sia stato sottovalutato dai tecnici nominati dalla Procura, poiché se il timoniere avesse eseguito correttamente l’ordine del comandante Schettino, l’impatto con gli scogli si sarebbe potuto evitare.
Una perizia che concorda con le tesi della difesa del comandante Schettino.